Francia, l'incitazione all'anoressia potrebbe diventare un reato PARIGI - L'Assemblea nazionale francese ha approvato questa mattina in prima lettura una proposta di legge dell'Ump (Union pour un Mouvement Populaire), il partito di maggioranza, che reprime l'incitamento all'anoressia, anche su Internet, stabilendo delle pene che possono arrivare fino a due anni di prigione e a 30.000 euro di multa.
La pena può salire a tre anni di prigione e a 45.000 euro di multa, se "la provocazione a ricercare una magrezza eccessiva ha comportato la morte della persona interessata".
Al momento non si tratta ancora di una legge: il testo deve andare al Senato nelle prossime settimane. All'Assemblea Nazionale è stato votato solo dai deputati dell'Ump e da una deputata socialista. I gruppi socialista e comunista-verdi si sono astenuti, definendo la legge una "esibizione, il cui unico approccio è quello della repressione".
La proposta di legge è stata illustrata da Valerie Boyer, deputata del partito di maggioranza Ump. "Di fatto certe persone incitano direttamente o attraverso i mezzi di comunicazione – riviste, Internet, tv – le persone a privarsi di cibo per diventare eccessivamente magre", ha osservato la Boyer.
In Francia l'anoressia colpisce fra le 30.000 e le 40.000 persone, il 90% delle quali donne: i picchi dell'inizio sono a 12-13 anni e a 18-19 anni. Il tasso di mortalità di questa malattia è del 5,6% entro 10 anni e del 20% nel lungo termine.
Appena una settimana fa gli operatori della moda, della pubblicità, dei media, e il governo hanno firmato la "Carta di impegno volontario sull'immagine del corpo e contro l'anoressia", che non prevede misure vincolanti.



La Repubblica
15.04.2008
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