“Dire parolacce aiuta a lavorare meglio” LONDRA - Quella parolaccia verso il collega non deve offendere. Quell'espressione non proprio adatta a un posto di lavoro non deve scandalizzare. Anzi. Ce lo dicono gli inglesi che hanno fatto uno studio sulla positività della parolaccia nel luogo di lavoro. Un lavoro della Norwich University of East Anglia ha dimostrato che le parole tabù sviluppano uno spirito di gruppo. E c'è di più: le parolacce in ufficio rendono i dipendenti più produttivi: non solo aiutano a combattere lo stress, ma anche contribuiscono a creare solidarietà tra i colleghi. "
I dipendenti – dice Yehuda Baruch, il professore che ha portato avanti la ricerca – usano continuamente un linguaggio volgare, da non considerare necessariamente negativo. Anzi si tratta di un fenomeno sociale e psicologico che non va sempre condannato".
Il docente scoraggia però qualsiasi comportamento offensivo, e suggerisce una possibile politica che autorizzi un uso misurato delle parolacce. "Un atteggiamento – continua Baruch – da non adottare di fronte a clienti, dirigenti o colleghi più anziani". Secondo lo studio, c'è un collegamento tra età e linguaggio "informale". I giovani professionisti sono più tolleranti di fronte all'uso di parolacce e lo considerano un comportamento socialmente accettato. Inaspettatamente, secondo il professore, le donne parlano in modo più volgare di quanto si pensi.
"Proibire tale atteggiamento o peggio ancora criticarlo duramente – dice Baruch – potrebbe diminuire la solidarietà tra colleghi, abbassare il morale dei lavoratori e la motivazione in ufficio". Lo studio non vuole promuovere un atteggiamento poco formale, fa notare il docente, ma solo offrire un modello e dare qualche consiglio pratico. "Le parolacce – conclude – sono parte della nostra vita quotidiana, speriamo che con questa ricerca i dirigenti siano più tolleranti nei confronti del linguaggio usato dai propri dipendenti".

Il Messaggero
17.10.2007
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